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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

STEP #07: IL MITO MODERNO

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La scoperta dei raggi e la conseguente invenzione del criptoscopio ha portato alla nascita di una specie di “ folklore ” popolare intorno al tema dei raggi X, tanto che nel 1938 venne pubblicato per la prima volta dalla DC Comics il fumetto con personaggio il supereroe per eccellenza: Superman .  Egli fu infatti il primo supereroe della storia dei fumetti, uno dei personaggi più emblematici, complice il fatto che le sue imprese hanno affascinato e affascinano tutt’ora le menti dei suoi lettori.  Ora vi starete chiedendo che cosa può avere a che fare Superman con il criptoscopio, ma se ben ricordate tra la lunga lista, quasi infinita, dei poteri di cui dispone il nostro supereroe, troviamo la sua capacità di vedere attraverso i solidi grazie alla sua famosa vista ai raggi X . In molte scene infatti ritroviamo questo potere di Superman di vedere oltre il visibile, per meglio dire di “vedere le cose nascoste”. Se ben ricordate nello  Step #01  abbiamo definito il cirptoscopio, data anche

STEP #07: IL MITO ANTICO

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Il criptoscopio, dal greco kryptón ‘nascosto’ e skópion ‘osservo’, come già detto in precedenza è lo strumento attraverso cui è possibile “osservare le cose nascoste”. Come il criptoscopio è in grado di svelare l’anatomia del corpo umano oltre la semplice apparenza, vedendone così la vera forma, la luce del sole illumina le tenebre svelando la vera identità delle cose. La luce solare già nell’antichità era sinonimo di sapienza. Ne è esempio Helios , nome greco del Dio del Sole, citato nell’Iliade e in modo particolare negli Orefici come colui che “tutto vede e tutto ascolta”, fonte di sapienza e dispensatore di prosperità e di vita. Secondo il mito Helios, figlio di Iperione e Thea, fratello perciò di Selene, la Luna, ogni mattina sale ad oriente su dalle acque del fiume Oceano, per condurre nel cielo il carro del Sole, tirato da quattro cavalli che gettano fuoco dalle narici; poi percorso tutto il cielo scende ad occidente, a bagnarsi ancora nel fiume Oceano. Durante la notte con una

STEP #06: IL SIMBOLO

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Il criptoscopio nasce in età contemporanea, a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Le sue tracce nell’iconologia sono strettamente legate all’immissione di radiazioni ionizzanti, dette raggi X, senza cui lo strumento non potrebbe funzionare. Inoltre tali tracce sono per lo più recenti perché, se da un lato fu immediatamente chiara la portata rivoluzionaria della scoperta dei raggi X con la conseguente invenzione del criptoscopio, ci volle più tempo per comprendere gli effetti dannosi dell’esposizione alle radiazioni. A causa di tale mancanza non era ritenuto necessario segnalare l’impiego dei raggi e regolarne il tempo di esposizione.   Successivamente, la scoperta della nocività dei raggi X ha reso necessario l’inserimento di una segnaletica di sicurezza . Ne sono esempio i segnali di avvertimento per la radiazione ionizzante rosso (Figura 1) e giallo (Figura 2) destinati alle categorie definite come fonti pericolose in grado di provocare decesso o gravi lesioni.   

STEP #05: COME FUNZIONA OGGI? (3/3)

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Per rimanere al passo con i tempi, l a radiologia tradizionale, in epoca di informatizzazione, si è oggi trasformata in radiologia digitale . Con radiografia digitale si intende la modalità digitale di acquisizione dall'immagine RX che, a differenza della meno recente tecnica analogica, permette di sfruttare software e hardware abili all'archiviazione di immagini e alla loro modificazione post-acquisizione. Attualmente le tecniche RX producono un'immagine digitale che viene scannerizzata (computed radiography) o elaborata tramite un rilevatore (digital radiography). Anche se si parla ancora di "lastra" radiografica nell'uso comune, oggi i risultati dell'esame vengono consegnati al paziente in formato digitale , generalmente su CD e DVD .

STEP #05: COME FUNZIONAVA? (2/3)

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La formazione dell'immagine radiografica si fonda sulla capacità dei raggi X di impressionare uno schermo fluorescente con diversa intensità a seconda dell' assorbimento da essi subito nel passaggio attraverso la materia in esame. I raggi X attraversano i tessuti in quantità diversa a seconda della loro densità e della composizione: le ossa, ad esempio, vengono attraversate meno facilmente rispetto ai tessuti molli, come le fibre muscolari.Nella lastra radiografica l’immagine che si ottiene è in negativo: le parti del corpo più dense e consistenti, come le ossa , appaiono chiare, mentre i tessuti molli appaiono grigi, e gli organi che vengono attraversati dai raggi X quasi totalmente, ad esempio i polmoni, appaiono scuri. Da questa riflessione è possibile capire come il meccanismo di formazione dell’immagine è influenzato dal differente assorbimento delle radiazioni nello schermo.  Importante è sottolineare la definizione di criptoscopio, ovvero uno strumento che permette di v

STEP #05: FACCIAMO UN PASSO INDIETRO (1/3)

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Per comprendere meglio il fenomeno fisico che determina il funzionamento del criptoscopio facciamo un passo indietro, che cosa sono i raggi X?   I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche che si propagano in linea retta, in grado di attraversare la materia ed impressionare una lastra.  La loro produzione è legata all’utilizzo di un dispositivo alimentato (tubo di Coolidge o similari) che sia in grado di accelerare elettroni contro un bersaglio. Il tubo ai raggi X , nel quale è fatto il vuoto, contiene due piastre metalliche: catodo e anodo (come mostrato in Figura 1). Il catodo , attraversato dalla corrente, emette elettroni che colpiscono l’ anodo . In seguito a ciò, gli atomi dell’anodo perdono elettroni, con l’emissione di energia radiante, appunto i raggi X.   Figura 1: tubo ai raggi X  Per saperne di più sui raggi X consultare i seguenti documenti:  https://people.unica.it/pau/files/2015/05/lucidi-raggiX.pdf http://materia.fisica.unimi.it/manini/dida/Metodi_Fisici_Biotecnologie/L

STEP #04: LA RADIOLOGIA (2/2)

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L’8 novembre 1895, Wilhelm Conrad Röngten, precursore della fluoroscopia e delle altre tecniche radiologiche, scoprì un effetto di fluorescenza in uno schermo di platinocianide di bario, in seguito all’esposizione a radiazioni che successivamente sarebbero state chiamate raggi X (in. X-ray; fr. radio; sp. rayos X). Dopo vari esperimenti Röntgen riuscì ad ottenere la prima radiografia , quella della mano di sua moglie, rivoluzionando così il mondo della medicina. In contemporanea con la nascita della radiografia furono costruiti i primi fluoroscopi.  In seguito furono decisive due scoperte: nel 1896 quella della radioattività ( in. radioactivity; fr.  radioactivité; sp. radioactividad)  dell’uranio da parte di Antoine Henri Becquerel e due anni dopo, nel 1898, quella della radioattività del polonio e del radio, da parte di Marie e Pierre Curie. Ciò portò negli anni successivi ad un perfezionamento degli strumenti e della tecnica rivolgendo inoltre maggiore attenzione alla protezione

STEP #04: LA RADIOLOGIA (1/2)

Il criptoscopio ( in.  cryptoscope;  fr.  cryptoscope;  sp.  criptoscopio), ai giorni nostri noto come fluoroscopio (ideato da Edison), venne largamente impiegato nell'ambito della radiologia, più precisamente in campo medico-chirurgico. Con il termine radiologia ( in. radiology; fr radiologie; sp. radiologia) si intende la disciplina che si occupa dello studio e delle applicazioni delle radiazioni elettromagnetiche di piccolissima lunghezza d’onda, in particolare raggi X e γ . In campo medico essa si serve di radiazioni al fine di acquisire immagini dell’anatomia interna nel soggetto esplorato in tempo reale. La tecnica di radiologia utilizzata prende il nome di fluoroscopia ( in. fluoroscopy; fr. fluoroscopie; sp. fluoroscopia) e viene messa in pratica con un apparato noto come fluoroscopio.  Per saperne di più: https://www.treccani.it/enciclopedia/radiologia/ https://www.albatrosmagazine.net/coverstory/la-storia-della-radiologia https://www.treccani.it/enciclopedia/flu

STEP #03: IL GLOSSARIO

Criptoscopio : dispositivo che consente la visione diretta e in tempo reale delle immagini prodotte dai raggi X per fluorescenza su uno schermo opportunamente trattato Scatola a tronco di cono : realizzata in legno leggero, funge da camera oscura non facendo penetrare la luce proveniente dell’esterno. La scatola, in quanto tronco di cono, è costituita da una base maggiore, chiusa, grazie alla presenza di uno schermo, e una base minore, aperta, detta apertura superiore Mascherina sagomata : situata lungo la base minore del tronco di cono, permette all’osservatore, grazie alla sua sagomatura, di appoggiarvi la fronte e di vedere esclusivamente il fondo del dispositivo Schermo  fluorescente : situato lungo la base maggiore del tronco di cono, è un foglio fluorescente impregnato di platino-cianuro di bario o di calcio-tungstato. E’ racchiuso tra un sottile schermo nero anteriore e una lastra di vetro posteriore Schermo nero di chiusura : schermo sottile in cartone utilizzato per chiud

STEP #02: IL MODELLO

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In figura è possibile vedere uno dei primi criptoscopi messi in circolazione all'inizio del Novecento.  L’apparecchio, nominato precisamente criptoscopio a soffietto, è stato realizzato nel 1925 da Enrico Salvioni. Lo strumento, proveniente dall’ex Istituto di Radiologia Pietro Cignolini dell’Università degli Studi di Palermo, è attualmente conservato al Museo della Radiologia di Palermo.  Per saperne di più:  https://artsandculture.google.com/asset/criptoscopio-a-soffietto-1925-enrico-salvioni/JAEAWXFVGRAEtA

STEP #01: LE BASI

Quante informazioni è possibile trovare riguardo al criptoscopio? Lo scopriremo in questo blog.  L’intenzione è di raccontare quanto più possibile a proposito di questo strumento a molti sconosciuto. Cominciamo subito con una prima domanda: che cos’è un criptoscopio?   Il criptoscopio , considerato il progenitore del fluoroscopio, è un apparecchio radiografico, una sorta di piccola camera oscura a tronco di cono che permette di vedere in tempo reale immagini prodotte dai raggi X su uno schermo fluorescente.  Il termine scientifico criptoscopio è composto da due parole: “cripto” e “scopio”. Deriva etimologicamente dal greco kryptón ‘nascosto’ e skópion ‘osservo'. Questo strumento permette in effetti di “ osservare le cose nascoste ”. La traduzione del termine in altre lingue non subisce grandi variazioni, nemmeno foneticamente, infatti in lingua inglese e francese risulta essere “cryptoscope”, in tedesco invece “kryptoskop”, mentre in lingua spagnola il termine rimane addirittura