STEP #08: I MATERIALI
Intorno ai primi anni del XX secolo il primo criptoscopio era composto essenzialmente da una scatola a tronco di cono in legno e uno schermo fluorescente intriso di platino-cainuro di bario. La scelta del legno era legata alla necessità di uno strumento leggero e maneggevole per l’operatore; allo stesso tempo era necessario un materiale in grado di non fare penetrare all’interno la luce proveniente dall’esterno, condizione essenziale per il funzionamento del criptoscopio. Nello stessi anni Edison trasformò la scatola a tronco di cono in un tronco di piramide o in un soffietto, tipico delle macchine fotografiche dell’epoca. Inoltre sostituì il platino-cianuro di bario con il calcio-tungstato, migliorando così l’efficenza nella luminosità delle immagini prodotte. Più tardi, negli anni ’60 del XX secolo, con il criptoscopio Gilardoni (Figura 1) e il criptoscopio Polaroid (Figura 2), la scatola è non più realizzata in legno bensì in materiale plastico, economica e ancora più leggera.
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