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STEP #23: LA NORMATIVA

Essendo il criptoscopio un apparecchio radiografico, le normative legate a questo strumento possono essere ricondotte il linea più generale alle normative riguardanti la radioprotezione. Anche se nei primi anni dopo l’invenzione dello strumento, nel 1925, non era ancora stata scoperta la dannosità dell’esposizione alle radiazioni, più tardi in Italia, nel 1964, troviamo una prima normativa nazionale di radioprotezione. In Italia infatti esisteva e esiste tutt’ora un regime giuridico dell’impiego pacifico dell’energia nucleare, nel quale rientra quindi, come caso particolare, la detenzione e l’impiego di macchine generatrici di raggi X o la detenzione e l’impiego di sorgenti radioattive artificiali a scopi diagnostici e terapeutici.  Uno dei primi decreti legislativi nati a riguardo è il Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230 ( D. L.vo 230/1995 ) ovvero il “Regolamento di Radioprotezione della sorveglianza fisica e medica”, in attuazione di alcune direttive Euratom, il trattato che i

STEP #22: UN MANUALE D'USO

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Il criptoscopio come già detto in precedenza è un strumento radiografico, una sorta di piccola camera oscura a tronco di cono che permette, appoggiato agli occhi, di vedere immagini prodotte dai raggi X su uno schermo fluorescente. Cercheremo in questo post di ricreare un suo manuale d’uso, elencando alcuni semplici passaggi da effettuare.   Prima di iniziare con la descrizione della procedura d’uso è importante evidenziare alcune condizioni affinché che lo strumento possa essere adoperato:  Un luogo all’oscuro , per poter così osservare gli effetti di fluorescenza  In presenza di una fonte di raggi X , in tal caso il tubo radiogeno: qui un fascio di elettroni ad elevata energia, prodotto da un filamento incandescente (catodo), viene “sparato” contro gli “atomi bersaglio” di una placca metallica (anodo), creando così i raggi X Ricreato un luogo poco illuminato e prodotti i raggi X attraverso il tubo radiogeno, l’operatore può quindi, munendosi di criptoscopio, andare a posizion

STEP #21: NEI FUMETTI

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Adventure in Electricity :  Negli anni '50, la GE (General Electric Company) assunse famosi fumettisti, tra cui George "Inky" Roussos di Batman, per disegnare una serie di fumetti intitolata Adventures in Science . La serie ha coperto tutto, dai viaggi nello spazio all'elettricità, creando brevi fumetti con titoli che vanno da Adventures in Electricity a Inside the Atom. E’ in Adventure in Electricity che troviamo la macchina radiografica e alcune lastre radiografiche , risultato dell’evoluzione del criptoscopio. Essendo fumetti a scopo divulgativo, In questo episodio viene illustrato il processo di funzionamento della macchina, dalla produzione dei raggi X all’acquisizione dell’immagine sulla lastra radiografica.   Adventure in Electricity Mickey Mouse : Troviamo la macchina radiografica e alcune lastre, evoluzioni del criptoscopio, anche in alcune avventure del più famoso personaggio fumettistico, Mickey Mouse. In questo episodio denominato “The Man of tomorrow”, i

STEP #20: IL MARCHIO

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Una tra le prime aziende ad avere prodotto esemplari di criptoscopio, sono le Officine Galileo , azienda italiana nata nel 1864, produttrice di strumenti scientifici. Trovate riportate maggiori informazioni nel  post specifico Le Officine Galileo usavano contrassegnare la propria merce principalmente attraverso il proprio logo e il numero di serie, ma troviamo anche alcune targhe molto più dettagliate. Riporto di seguito alcuni esempi.  Esempi di strumenti contrassegnati dal marchio Officine Galileo Esempio di targa specifica Officine Galileo

STEP #19: L' ABC

È qui riportato l’abbecedario del criptoscopio, con riferimenti allo storia, alla scienza e alla composizione di questo strumento.  A come anatomia interna B come bianco (come appaiono le ossa) C come Campostano (casa produttrice) D come diagnostica per immagini E come esposizione ai raggi  F come fluoroscopia G come guerra  H I come immagine radiografica  L come lunghezza d’onda  M come mascherina sagomata  N come nero (come appaiano i tessuti) O come ossa  P come platino-cianuro di bario Q come qualità dell’immagine R come raggi X S come Salvioni, Enrico (l’inventore)  T come tubo radiogeno U come ustioni da radiazioni V come visione in tempo reale  Z 

STEP #18: IL FRANCOBOLLO

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Non trovando francobolli raffiguranti in modo diretto il criptoscopio, ne illustro alcuni rappresentati le evoluzioni del mio strumento nel campo della radiografia.   Francobollo del 1951, Ungheria, realizzato per la battaglia contro la tubercolosi. Il medico sta esaminando il torace del paziente mediante la tecnica della fluoroscopia.  Figura 1  pag 345 Francobollo del 1975, Repubblica federale tedesca, Germnia Rappresentatto l’apparecchio Siregraph, della casa produttrice Siemens, dotato di un sistema multifunzionale di diagnostica radiologica attraverso  la tecnica della fluoroscopia. L’apparecchio è costituito da un tubo a raggi X, posizionato in alto e un lettino la cui inclinazione, con conseguente compressione del torace del paziente, è controllate a distanza.  Figura 2  pag 345 Francobollo del 1995, Malesia, realizzato per celebrare i 100 anni dalla scoperta dei raggi X. Rappresentata a destra una radiografia la torace e a sinistra il risultato della lastra.  Figura 3

STEP 17: I BREVETTI

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Il primo criptoscopio, ideato da Enrico Salvioni, non fu brevettato. Solo alcune sue versioni successive lo sono state. Perciò riporto in questo post alcuni dei brevetti più vicini alla data di invenzione dello strumento, a cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.  Il primo brevetto disponibile risulta essere stato depositato dal vicario della società C. H. F. Müller, Armengaud, il 18 aprile 1932 e brevettato in Francia ( FR735512A ). La C. H. F. Müller deve il suo nome al fondatore Carl Heinrich Florenz Müller, imprenditore tedesco che dal 1896, collaborando con Wilhelm Conrad Röntgen, introdusse sul mercato la produzione di tubi per i raggi Röntgen.  FR735512A Nel 1 dicembre dello stesso anno un’altro brevetto è stato invece depositato da Albert Bouwers e Willem Hondius Boldingh, ceduto all’azienda olandese Philips e brevettato negli Stati Uniti ( US2057325A ). Albert Bouwers, con l’aiuto di Willem Hondius Boldingh, è stato un’ingegnere ottico olandese noto per il suo la

STEP #16: ANATOMIA

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  1)  Mascherina sagomata 2)  Scatola a tronco di cono 3)  Vite di manopola 4)  Schermo nero racchiudente schermo fluorescente  5)  Manico Non essendo direttamente visibile, in quanto coperto dallo schermo nero, riporto qui sotto un'esempio di schermo fluorescente. 

STEP 15: I NUMERI

Ecco riportati alcuni numeri del criptoscopio:  Le date importanti: 1895 anno della scoperta dei raggi X 1896 anno della sua invenzione  Le misure: 267 mm di larghezza  284 mm  di profondità 214 mm  di altezza Durante l’uso: 2 i colori che si vedono sullo schermo (bianco e nero) 206 le ossa che si possono vedere  Sui raggi x: 30 PHz – 300 EHz intervallo frequenza raggi X 10 nm – 1 pm intervallo lunghezza d’onda raggi X 12 eV quantità di energia necessaria  5 i secondi di esposizione ai raggi oggi durante una radiografia 

STEP #14: LA TASSONOMIA

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STEP #13: LA PUBBLICITÀ

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Ricercando tra i vari cataloghi e riviste mi sono sembrati interessanti, per la loro diversità, alcuni casi di pubblicizzazione del criptoscopio.   In Figura 1 il criptoscopio è raffigurato su una figurina pubblicitaria , una carta commerciale a scopo pubblicitario, emessa intorno al 1900. A  partire dalla seconda metà del XIX secolo, in Francia si diffuse la moda di pubblicare figurine pubblicitarie che venivano regalate ai clienti sia dai grandi magazzini che dalle stesse case produttrici. Ne seguirono in tempi successivi  altre distribuite sia in Francia che in altri paesi europei. In Figura 2 troviamo, in una rivista scientifica di ricerca internazionale, il British Journal of Radiology, una pubblicità del 1942 riguardante il fluoroscopio (criptoscopio brevettato da Edison) Palmare Victor della Victor X-ray Corporation. Figura 1: Trading card Figura 2: British Journal of Radiology Per saperne di più sul criptoscopio nella pubblicità: https://www.auntminnieeurope.com/index.aspx?sec

STEP #12: NEL CINEMA

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  In questo post, andremo a scovare la presenza del criptoscopio nella cinematografia, in modo particolare ambientata nei primi anni del XX secolo, più nello specifico durante la Prima guerra mondiale.   Infatti allo scoppio della Prima guerra mondiale gli eserciti in conflitto iniziarono a dotarsi di impianti radiologici negli ospedali militari e, successivamente, anche nelle ambulanze in prima linea. Il merito di questa innovazione si deve all’impegno di Maria Skłodowska, nota come Marie Curie. La studiosa, punto di riferimento per le applicazioni del radio in medicina, aveva intuito che le sue competenze e le sue scoperte potevano essere utili al fronte, di aiuto ai medici nelle difficili operazioni negli ospedali da campo di estrazioni di pallottole o anche per sistemare ossa rotte. Riuscì a convincere il Governo francese a istituire i primi servizi di radiologia mobili, messi poi a disposizione alla fine di ottobre 1914. Un semplice e rudimentale apparecchio collocato su una picco

STEP #11: I COSTRUTTORI

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Marchio Officine Galileo Uno dei primi modelli di criptoscopio venne realizzato nel 1931 (modello in Figura 1) dalla società Officine Galileo Firenze, la più antica delle tre appartenenti alla Selex ES, fondata nel 1864 per la produzione di equipaggiamenti di puntamento, tracciamento e controllo del tiro, per poi estendere la propria produzione a componenti per lo spazio. Le origini più antiche delle Officine Galileo vanno ricercate nella lunga tradizione fiorentina nel settore della costruzione di strumenti ottico/scientifici di misura e di precisione, tradizione che affonda le proprie origini nell’opera dello stesso Galileo Galilei e nell’impulso che a tale attività era stato dato già nel XVII secolo dalla famiglia Medici, anche con l’assenso della storica Accademia del Cimento. Figura 1 : Criptoscopio Officine Galileo Tra le altre aziende produttrici di criptoscopi troviamo la G. Campostano Fabbrica Impianti Elettrici (modello in Figura 2), nata a Milano e specializzata in produz

STEP #10: I LIBRI

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G. COSMACINI, Fisica della vita e criptoscopio. Röntgen e la radiologia, Senago, Albo Versorio, 2016 E.THOMPSON, W.ANTHONY, Roentgen rays and phenomena of the anode and cathode. Principles, applications and theories, New York, Van Nostrand Company, 1896 M. DE CIUTIIS, N. 43 I raggi Rögten, Napoli, Casa Editrice E. Pietrcola, 1896 P. RUSSO, Handbook of X-ray Imaging: Physics and Technology, Boca Raton, CRC Press, 2017

STEP #09: IL CONTESTO (2/2)

La fine del XIX secolo fu caratterizzata da importanti innovazioni in campo medico. La medicina beneficiò delle scoperte e degli apporti tecnici di nuove scienze, quali la chimica e la fisica . E’ in questi anni che nasce la diagnostica per immagini , o immaging, termine moderno utilizzato per indicare tutte le modalità di formazione delle immagini biomediche utilizzate a scopo diagnostico e, in alcuni casi, terapeutico. La prima tecnica di diagnostica per immagini a essere scoperta e utilizzata è stata la radiologia, la cui nascita è strettamente legata alla scoperta, dovuta a W.C. Röntgen (1895), della proprietà dei raggi X di evidenziare la struttura del corpo umano impressionando l'emulsione di una pellicola fotografica. Nello stesso anno della scoperta dei raggi X, Michele Idvorsky Pupin riuscì ad inserire un foglio di carta rivestito di una sostanza fluorescente sulla lastra fotografica, abbassando così drasticamente il tempo di esposizione necessario e il conseguente li

STEP #09: UNO O PIÙ INVENTORI? (1/2)

Nel gennaio 1896, Enrico Salvioni , docente universitario di fisica, progettò e brevettò a Perugia il primo dispositivo destinato a visualizzare le immagini prodotte dai raggi X per fluorescenza, il criptoscopio. Negli Stati Uniti, più o meno in contemporanea, Thomas Alva Edison si impadronì dell’invenzione creando, un apparato molto simile al criptoscopio, il fluoroscopio, il quale assicurava una migliore efficenza nella luminosità dell’immagini. Per avere maggiori informazioni su Enrico Salvioni: https://www.yumpu.com/it/document/read/28464923/f-rx-15-18-accessori-sa-per-pdf http://prosopografia.unipv.it/docenti/docente/2890/ E su Thomas Alva Edison: https://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-alva-edison_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/

STEP #08: I MATERIALI

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Intorno ai primi anni del XX secolo il primo criptoscopio era composto essenzialmente da una scatola a tronco di cono in legno e uno schermo fluorescente intriso di platino-cainuro di bario . La scelta del legno era legata alla necessità di uno strumento leggero e maneggevole per l’operatore; allo stesso tempo era necessario un materiale in grado di non fare penetrare all’interno la luce proveniente dall’esterno, condizione essenziale per il funzionamento del criptoscopio. Nello stessi anni Edison trasformò la scatola a tronco di cono in un tronco di piramide o in un soffietto, tipico delle macchine fotografiche dell’epoca. Inoltre sostituì il platino-cianuro di bario con il calcio-tungstato , migliorando così l’efficenza nella luminosità delle immagini prodotte. Più tardi, negli anni ’60 del XX secolo, con il criptoscopio Gilardoni (Figura 1) e il criptoscopio Polaroid (Figura 2), la scatola è non più realizzata in legno bensì in materiale plastico , economica e ancora più leggera.  

STEP #07: IL MITO MODERNO

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La scoperta dei raggi e la conseguente invenzione del criptoscopio ha portato alla nascita di una specie di “ folklore ” popolare intorno al tema dei raggi X, tanto che nel 1938 venne pubblicato per la prima volta dalla DC Comics il fumetto con personaggio il supereroe per eccellenza: Superman .  Egli fu infatti il primo supereroe della storia dei fumetti, uno dei personaggi più emblematici, complice il fatto che le sue imprese hanno affascinato e affascinano tutt’ora le menti dei suoi lettori.  Ora vi starete chiedendo che cosa può avere a che fare Superman con il criptoscopio, ma se ben ricordate tra la lunga lista, quasi infinita, dei poteri di cui dispone il nostro supereroe, troviamo la sua capacità di vedere attraverso i solidi grazie alla sua famosa vista ai raggi X . In molte scene infatti ritroviamo questo potere di Superman di vedere oltre il visibile, per meglio dire di “vedere le cose nascoste”. Se ben ricordate nello  Step #01  abbiamo definito il cirptoscopio, data anche

STEP #07: IL MITO ANTICO

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Il criptoscopio, dal greco kryptón ‘nascosto’ e skópion ‘osservo’, come già detto in precedenza è lo strumento attraverso cui è possibile “osservare le cose nascoste”. Come il criptoscopio è in grado di svelare l’anatomia del corpo umano oltre la semplice apparenza, vedendone così la vera forma, la luce del sole illumina le tenebre svelando la vera identità delle cose. La luce solare già nell’antichità era sinonimo di sapienza. Ne è esempio Helios , nome greco del Dio del Sole, citato nell’Iliade e in modo particolare negli Orefici come colui che “tutto vede e tutto ascolta”, fonte di sapienza e dispensatore di prosperità e di vita. Secondo il mito Helios, figlio di Iperione e Thea, fratello perciò di Selene, la Luna, ogni mattina sale ad oriente su dalle acque del fiume Oceano, per condurre nel cielo il carro del Sole, tirato da quattro cavalli che gettano fuoco dalle narici; poi percorso tutto il cielo scende ad occidente, a bagnarsi ancora nel fiume Oceano. Durante la notte con una

STEP #06: IL SIMBOLO

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Il criptoscopio nasce in età contemporanea, a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Le sue tracce nell’iconologia sono strettamente legate all’immissione di radiazioni ionizzanti, dette raggi X, senza cui lo strumento non potrebbe funzionare. Inoltre tali tracce sono per lo più recenti perché, se da un lato fu immediatamente chiara la portata rivoluzionaria della scoperta dei raggi X con la conseguente invenzione del criptoscopio, ci volle più tempo per comprendere gli effetti dannosi dell’esposizione alle radiazioni. A causa di tale mancanza non era ritenuto necessario segnalare l’impiego dei raggi e regolarne il tempo di esposizione.   Successivamente, la scoperta della nocività dei raggi X ha reso necessario l’inserimento di una segnaletica di sicurezza . Ne sono esempio i segnali di avvertimento per la radiazione ionizzante rosso (Figura 1) e giallo (Figura 2) destinati alle categorie definite come fonti pericolose in grado di provocare decesso o gravi lesioni.   

STEP #05: COME FUNZIONA OGGI? (3/3)

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Per rimanere al passo con i tempi, l a radiologia tradizionale, in epoca di informatizzazione, si è oggi trasformata in radiologia digitale . Con radiografia digitale si intende la modalità digitale di acquisizione dall'immagine RX che, a differenza della meno recente tecnica analogica, permette di sfruttare software e hardware abili all'archiviazione di immagini e alla loro modificazione post-acquisizione. Attualmente le tecniche RX producono un'immagine digitale che viene scannerizzata (computed radiography) o elaborata tramite un rilevatore (digital radiography). Anche se si parla ancora di "lastra" radiografica nell'uso comune, oggi i risultati dell'esame vengono consegnati al paziente in formato digitale , generalmente su CD e DVD .

STEP #05: COME FUNZIONAVA? (2/3)

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La formazione dell'immagine radiografica si fonda sulla capacità dei raggi X di impressionare uno schermo fluorescente con diversa intensità a seconda dell' assorbimento da essi subito nel passaggio attraverso la materia in esame. I raggi X attraversano i tessuti in quantità diversa a seconda della loro densità e della composizione: le ossa, ad esempio, vengono attraversate meno facilmente rispetto ai tessuti molli, come le fibre muscolari.Nella lastra radiografica l’immagine che si ottiene è in negativo: le parti del corpo più dense e consistenti, come le ossa , appaiono chiare, mentre i tessuti molli appaiono grigi, e gli organi che vengono attraversati dai raggi X quasi totalmente, ad esempio i polmoni, appaiono scuri. Da questa riflessione è possibile capire come il meccanismo di formazione dell’immagine è influenzato dal differente assorbimento delle radiazioni nello schermo.  Importante è sottolineare la definizione di criptoscopio, ovvero uno strumento che permette di v

STEP #05: FACCIAMO UN PASSO INDIETRO (1/3)

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Per comprendere meglio il fenomeno fisico che determina il funzionamento del criptoscopio facciamo un passo indietro, che cosa sono i raggi X?   I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche che si propagano in linea retta, in grado di attraversare la materia ed impressionare una lastra.  La loro produzione è legata all’utilizzo di un dispositivo alimentato (tubo di Coolidge o similari) che sia in grado di accelerare elettroni contro un bersaglio. Il tubo ai raggi X , nel quale è fatto il vuoto, contiene due piastre metalliche: catodo e anodo (come mostrato in Figura 1). Il catodo , attraversato dalla corrente, emette elettroni che colpiscono l’ anodo . In seguito a ciò, gli atomi dell’anodo perdono elettroni, con l’emissione di energia radiante, appunto i raggi X.   Figura 1: tubo ai raggi X  Per saperne di più sui raggi X consultare i seguenti documenti:  https://people.unica.it/pau/files/2015/05/lucidi-raggiX.pdf http://materia.fisica.unimi.it/manini/dida/Metodi_Fisici_Biotecnologie/L

STEP #04: LA RADIOLOGIA (2/2)

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L’8 novembre 1895, Wilhelm Conrad Röngten, precursore della fluoroscopia e delle altre tecniche radiologiche, scoprì un effetto di fluorescenza in uno schermo di platinocianide di bario, in seguito all’esposizione a radiazioni che successivamente sarebbero state chiamate raggi X (in. X-ray; fr. radio; sp. rayos X). Dopo vari esperimenti Röntgen riuscì ad ottenere la prima radiografia , quella della mano di sua moglie, rivoluzionando così il mondo della medicina. In contemporanea con la nascita della radiografia furono costruiti i primi fluoroscopi.  In seguito furono decisive due scoperte: nel 1896 quella della radioattività ( in. radioactivity; fr.  radioactivité; sp. radioactividad)  dell’uranio da parte di Antoine Henri Becquerel e due anni dopo, nel 1898, quella della radioattività del polonio e del radio, da parte di Marie e Pierre Curie. Ciò portò negli anni successivi ad un perfezionamento degli strumenti e della tecnica rivolgendo inoltre maggiore attenzione alla protezione

STEP #04: LA RADIOLOGIA (1/2)

Il criptoscopio ( in.  cryptoscope;  fr.  cryptoscope;  sp.  criptoscopio), ai giorni nostri noto come fluoroscopio (ideato da Edison), venne largamente impiegato nell'ambito della radiologia, più precisamente in campo medico-chirurgico. Con il termine radiologia ( in. radiology; fr radiologie; sp. radiologia) si intende la disciplina che si occupa dello studio e delle applicazioni delle radiazioni elettromagnetiche di piccolissima lunghezza d’onda, in particolare raggi X e γ . In campo medico essa si serve di radiazioni al fine di acquisire immagini dell’anatomia interna nel soggetto esplorato in tempo reale. La tecnica di radiologia utilizzata prende il nome di fluoroscopia ( in. fluoroscopy; fr. fluoroscopie; sp. fluoroscopia) e viene messa in pratica con un apparato noto come fluoroscopio.  Per saperne di più: https://www.treccani.it/enciclopedia/radiologia/ https://www.albatrosmagazine.net/coverstory/la-storia-della-radiologia https://www.treccani.it/enciclopedia/flu

STEP #03: IL GLOSSARIO

Criptoscopio : dispositivo che consente la visione diretta e in tempo reale delle immagini prodotte dai raggi X per fluorescenza su uno schermo opportunamente trattato Scatola a tronco di cono : realizzata in legno leggero, funge da camera oscura non facendo penetrare la luce proveniente dell’esterno. La scatola, in quanto tronco di cono, è costituita da una base maggiore, chiusa, grazie alla presenza di uno schermo, e una base minore, aperta, detta apertura superiore Mascherina sagomata : situata lungo la base minore del tronco di cono, permette all’osservatore, grazie alla sua sagomatura, di appoggiarvi la fronte e di vedere esclusivamente il fondo del dispositivo Schermo  fluorescente : situato lungo la base maggiore del tronco di cono, è un foglio fluorescente impregnato di platino-cianuro di bario o di calcio-tungstato. E’ racchiuso tra un sottile schermo nero anteriore e una lastra di vetro posteriore Schermo nero di chiusura : schermo sottile in cartone utilizzato per chiud

STEP #02: IL MODELLO

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In figura è possibile vedere uno dei primi criptoscopi messi in circolazione all'inizio del Novecento.  L’apparecchio, nominato precisamente criptoscopio a soffietto, è stato realizzato nel 1925 da Enrico Salvioni. Lo strumento, proveniente dall’ex Istituto di Radiologia Pietro Cignolini dell’Università degli Studi di Palermo, è attualmente conservato al Museo della Radiologia di Palermo.  Per saperne di più:  https://artsandculture.google.com/asset/criptoscopio-a-soffietto-1925-enrico-salvioni/JAEAWXFVGRAEtA